Francesca Pasinelli Alumna dell’anno: dall’Università di Parma ai vertici di Telethon

Consegnato oggi alla manager, Direttore Generale della Fondazione impegnata nella lotta contro le malattie genetiche, il premio dell’Ateneo e dell’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma.

Giunto alla seconda edizione, quest’anno il premio va a una donna che, nata come ricercatrice, si è arricchita di una lunga esperienza manageriale nelle industrie farmaceutiche, fino ad approdare a Telethon: qui ha avviato procedure di successo che hanno permesso di sviluppare terapie innovative per gravi malattie genetiche, parte essenziale di un percorso iniziato proprio all’Università di Parma, con la laurea in Farmacia nel 1983.

 

Le parole di Francesca Pasinelli

«È un riconoscimento che mi fa molto felice e che mi emoziona enormemente. Anche perché tutto parte negli anni dell’Università, e in quegli anni mai avrei pensato di arrivare a un riconoscimento così” ha commentato Francesca Pasinelli, che nel suo intervento ha brevemente ripercorso la propria carriera, iniziata appunto con la ricerca e passata attraverso l’industria farmaceutica prima dell’approdo alla Fondazione Telethon: «Quando sono arrivata ho capito subito che il fine della nostra attività non era la ricerca ma i malati, e dovevano essere i malati. E ho capito che prima della malattia viene la persona, e vale la pena di investire perché ogni singola persona conta. Ed è per curare questa persona che abbiamo fatto investimenti per una ricerca che sia molto innovativa e molto sfidante, e che ci aiuti a trovare una cura».

 

Breve profilo biografico 


Dopo la laurea in Farmacia nel 1983 e la specializzazione in Farmacologia nel 1987, ha lavorato come ricercatrice e successivamente ha ricoperto varie posizioni manageriali in importanti industrie farmaceutiche internazionali. Dal 2009 è Direttore Generale della Fondazione Telethon, charity che raccoglie fondi per far progredire la ricerca scientifica finalizzata alla cura delle malattie genetiche; ha introdotto una procedura di assegnazione dei fondi sulla base di rigorosi criteri di qualità e trasparenza, ispirata ai migliori modelli internazionali. Parallelamente ha messo a punto un modello di gestione del portafoglio progetti che ha permesso di sviluppare terapie innovative per gravi malattie genetiche, anche attraverso programmi efficaci di trasferimento tecnologico. Nel 2005 le è stato conferito il Premio Marisa Bellisario, nel 2007 l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e nel 2018 il Premio Sonia Skarlatos Public Service Award  (American Society for Gene and Cell Therapy).

 

Il video dell'evento:

 

 

 

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