Intervista al Consigliere dell'Associazione Alumni, Dott.ssa Lucia Bonanni
Bentrovati a “Meet the Board”! Ogni mese vi presenteremo il cuore pulsante della nostra Associazione, ovvero i membri del Consiglio Direttivo, dell’Organo di Controllo e del Collegio dei Probiviri. Il loro apporto è fondamentale per mantenere viva e attrattiva l’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma.
Proseguiamo la nostra rubrica “Meet the Board” intervistando la Dott.ssa Lucia Bonanni, membro del Consiglio Direttivo e del Gruppo Comunicazione dell’Associazione.
Dott.ssa Bonanni, qual è il suo ruolo nell’Associazione Alumni? E cosa l’ha spinta a farne parte?
Faccio parte del Consiglio dell’Associazione, ed in particolare del gruppo comunicazione: mi occupo, insieme agli altri quattro membri del mio gruppo, di promuovere l’Associazione attraverso strumenti digitali e non. Sono entrata con grande piacere e soddisfazione nel Consiglio per cercare di dare un contributo alla connessione tra i giovani studenti dell’Università di Parma e le realtà culturali e lavorative e le eccellenze della nostra città.
Lei è Co- founder e Director del progetto BDC; conosciamo la sua passione per l’arte. Vorrebbe raccontarci come è nato questo progetto?
Io e mio marito siamo appassionati di arte da tempo e una ventina di anni fa abbiamo iniziato a collezionare opere fotografiche. In seguito anche ad un nostro minore impegno nell’attività lavorativa che svolgevamo, circa nove anni fa abbiamo acquisito a Parma un bellissimo spazio, che è una chiesa sconsacrata in Borgo delle Colonne, abbandonata da parecchi anni; abbiamo subito iniziato a esporre le nostre fotografie e ad aprire le porte ad amici e poi alla città. Come spesso succede, dall’interazione con il pubblico e con artisti di vario genere, i nostri interessi artistici e le opportunità si sono moltiplicati rapidamente. Oggi il progetto BDC (acronimo sia per Bonanni Del Rio Catalog che per Borgo delle Colonne) è un centro dedicato a varie espressioni dell’arte contemporanea: fotografia, disegno, musica live, performance, installazioni, proiezioni; e anche ad incontri culturali, talk, presentazioni di libri e perfino un mercato del riuso una volta al mese.
Collaboriamo con altre realtà culturali e con le istituzioni. È la dimensione pubblica, che arricchisce e amplia la dimensione più privata del collezionare.
Ci dà poi particolare soddisfazione il fatto che tutto questo abbia avuto ed abbia un evidente impatto positivo sul quartiere, attirando nuove iniziative e investimenti (commerciali ed edilizi), rianimando le attività commerciali che languivano, rendendo la zona più piacevole e anche sicura.
Essendo membro del gruppo comunicazione dell’ Associazione Alumni ci può raccontare delle iniziative di cui il gruppo si occupa?
Considerata anche la mia attività principale, mi sono occupata di organizzare visite culturali a mostre d’arte per gli associati, di connettere la nostra Associazione con realtà culturali del nostro territorio, in particolare il Teatro Regio, organizzare incontri con personalità ex-studenti di UniPR che hanno avuto grande successo nella loro carriera lavorativa e che quindi possono essere d’ispirazione per gli attuali studenti.
Per concludere: C’è qualche consiglio che si sente di condividere con i giovani studenti e studentesse laurendi?
Oltre al consiglio, scontato ma che giova sempre ripetere, di seguire sempre i propri interessi e la propria indole, mi sentirei di dire di vivere pienamente e di sfruttare le tante opportunità offerte dagli anni del corso di studio. Credo sia importante confrontarsi in maniera pragmatica e costruttiva con professori, tutor e anche compagni di qualche anno più grandi e penso che l’Università di Parma dia molte possibilità in questo senso. Una visione un po’ più chiara sulle opportunità lavorative una volta laureati e quindi consigli su piano di studio e tesi di laurea, è forse quello di cui ho sentito la mancanza ai miei tempi. E anche, potendo, cogliere le opportunità per scambi con le università estere e tirocini formativi in realtà del territorio.
Articolo a cura di: Alessia Mastrangelo