Intervista al Revisore dei conti dell'Associazione Alumni, Prof. Giulio Tagliavini

Bentrovati a “Meet the Board”! Ogni mese vi presenteremo il cuore pulsante della nostra Associazione, ovvero i membri del Consiglio Direttivo, dell’Organo di Controllo e del Collegio dei Probiviri. Il loro apporto è fondamentale per mantenere viva e attrattiva l’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma.

Proseguiamo la nostra rubrica “Meet the Board” intervistando il Prof. Giulio TagliaviniRevisore dei conti dell'Associazione. 

Professore, qual è il suo ruolo nell’Associazione e cosa l’ha spinta a farne parte?
Ho supportato fin da subito l’idea e lo sviluppo dell’Associazione in considerazione dell’importanza di avere un meccanismo per organizzare occasioni di arricchimento culturale aggiuntive rispetto alla frequenza dei corsi mediante l’interazione con i precedenti laureati. Ricordo bene le occasioni di questo tipo che ho avuto io come studente. Il completamento dei contenuti curriculari mi hanno colpito in modo efficace. Quindi trovo entusiasmante lavorare in questa direzione e in una prima fase l’ho fatto animando l’associazione Tyche (relativa agli studenti di finanza e banca di Unipr) e poi supportando nel ruolo di Revisore dei conti l’Associazione Alumni e Amici.

Lei si è laureato in Economia e Commercio presso il nostro Ateneo: quali sono gli insegnamenti che le ha lasciato la sua esperienza da studente?
Nello sviluppo dei miei studi ho avuto occasione di incontrare tanti contenuti scientifici e professionali, ma più significativamente ho incontrato modelli di comportamento. Ho avuto l’occasione di vedere le persone che sono animate da interesse intellettuale vero, indipendente da condizionamento, pronte al confronto e a maturare nel tempo idee nuove per sé e anche originali nel senso globale. L’esperienza del mio essere studente è stata preziosa, esattamente, nel confrontarmi con alcuni docenti che mi hanno fornito alcuni paradigmi di lavoro intellettuale e di rispetto e attenzione al mio contesto organizzativo e istituzionale.

All’interno dell’Università di Parma lei ha ricoperto il ruolo di Coordinatore della laurea specialistica in Finanza e Risk Management, Direttore del Dipartimento di Economia e Presidente del Master in Finanza per lo Sviluppo. Ci parli del suo percorso in questo Ateneo. 
Io mi sono sempre occupato di questioni finanziarie. Naturalmente apprezzo molto il rilievo e gli effetti che la banca e la finanza hanno sulla vita delle persone e sulla società intera. Alcuni anni fa non esisteva una diffusa consapevolezza di questa importanza, ma negli ultimi venti anni tale consapevolezza si è molto rafforzata, per motivi che sono esistenti a tutti. Nel mio ruolo di Coordinatore della laurea in Finanza e Risk Management, che ho svolto per diversi anni, mi sono trovato a contribuire alle esigenze degli studenti condizionate dalla volontà di capire quello che è appena accaduto e sta accadendo sui mercati finanziari e l’esigenza di maturare competenze effettivamente e immediatamente utilizzabili nel mondo del lavoro. In questo ruolo mi è parso evidente che l’interazione con i professionisti della finanza sia più di un elemento ancillare rispetto al percorso formativo. In effetti è una componente necessaria, sia con riguardo ai contenuti ma anche con riguardo al linguaggio e alla maturazione, da parte dello studente, di un atteggiamento mentale coerente con la complessità del sistema.

C’è qualche consiglio che sente di poter condividere con studentesse e studenti di UNIPR?
Mi sembra sempre particolarmente valido il consiglio di Warren Buffet, che è uno dei più famosi gestori di investimenti del mondo USA e, allo stesso tempo, un significativo pensatore. Per organizzare il proprio futuro, in un mondo che offre mille possibilità reali e molto di più nella sfera dei desideri, occorre selezionare i 25 obiettivi importanti che si desidererebbe conseguire. Poi, tra questi 25, occorre selezionare i 5 veramente importanti e perseguire quelli. Occorre mentalmente focalizzarsi sui propri obiettivi, mettendo in effettivo subordine le altre 20 cose che ci interessano, in astratto, ma che dobbiamo tenere sotto controllo, nel concreto. Il mondo professionale richiede flessibilità e curiosità intellettuale ma anche selezione degli obiettivi perseguiti. Uno studente deve gestire questo processo di selezione tra obiettivi teorici, interessanti e potenziali, e obiettivi concreti da inseguire. È un processo non facile, ma decisivo.