Intervista al Consigliere dell'Associazione Alumni, Prof.ssa Annamaria Cucinotta


Bentrovati a “Meet the Board”! Ogni mese vi presenteremo il cuore pulsante della nostra Associazione, ovvero i membri del Consiglio Direttivo, dell’Organo di Controllo e del Collegio dei Probiviri. Il loro apporto è fondamentale per mantenere viva e attrattiva l’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma.

Proseguiamo la nostra rubrica “Meet the Board” intervistando la Prof.ssa Annamaria Cucinotta, membro del Consiglio Direttivo.

Professoressa Cucinotta, ha ricoperto per anni il ruolo di Presidente dell’Associazione e ora è parte del Consiglio direttivo: può raccontarci la sua esperienza nell’Associazione e cosa l’ha spinta ad assumere tali ruoli?
Ho visto nascere l’Associazione Alumni dell’Università di Parma, sono una socia fondatrice e con il mio impegno ho cercato di contribuire, al meglio delle mie possibilità, perché questa associazione nascesse e muovesse i suoi primi passi. Credo che il senso di appartenenza all’Ateneo in cui si sono trascorsi anni formativi molto importanti sia un forte stimolo e un legame da coltivare. In particolare, questo legame diventa ancora più forte con il passare del tempo e, contrariamente a quanto di potrebbe pensare, si rafforza con i successi professionali e le esperienze internazionali degli Alumni.

Sappiamo che la sua intera carriera universitaria si è svolta presso l’Università di Parma, così come quella accademica. Come vede il suo compito educativo nello stesso Ateneo in cui ha conseguito la laurea? 
Sono molto legata all’Università di Parma, ho dedicato a questo Ateneo energie, tempo e dedizione, prima come studente, poi come ricercatrice e professore. Credo che, come docenti, il nostro compito principale sia quello di aiutare gli studenti ad avere successo nel loro percorso universitario, questo sia per loro soddisfazione personale, sia perché la nostra società ha sempre più bisogno di persone che abbiano una formazione a livello universitario, sia in ambito scientifico-tecnico, che nell’ambito umanistico. Soprattutto c’è sempre più bisogno di studentesse nel settore STEM (Science, Technology, Math and Engineering). Questa è una sfida molto difficile. A questo proposito sono molto felice di fare parte del comitato MUNER (Motor vehicle UNiversity of Emilia-Romagna) Gender and Diversity Inclusion.

Quali sono, invece, gli insegnamenti che le ha lasciato la sua esperienza da studentessa nell’Ateneo di Parma?
Cerco spesso di ricordami come era essere dall’altra parte del “tavolo”, capire quali sono le difficoltà degli studenti e i loro interessi. Inoltre, consiglierei agli studenti di non farsi scoraggiare e chiedere aiuto ai professori, stabilendo un dialogo, cosa che spesso in una Università non troppo grande è realizzabile.

Per concludere, c’è qualche consiglio che si sente di condividere con i giovani che si stanno per affacciare al mondo del lavoro?
Agli studenti suggerisco di cercare di approfittare di tutte le possibilità che l’Università offre, come Biblioteche, Seminari, Tirocini e anche di chiedere aiuto e spiegazioni ai professori. Ai neolaureati consiglierei di iscriversi all’Associazione Alumni e cercare di entrate in contatto con professionisti che hanno più esperienza e farsi consigliare e guidare.

 

Articolo a cura di: Alessia Mastrangelo