Intervista al Consigliere dell'Associazione Alumni, Prof. Davide Papotti
Bentrovati a “Meet the Board”! Ogni mese vi presenteremo il cuore pulsante della nostra Associazione, ovvero i membri del Consiglio Direttivo, dell’Organo di Controllo e del Collegio dei Probiviri. Il loro apporto è fondamentale per mantenere viva e attrattiva l’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma.
Proseguiamo la nostra rubrica “Meet the Board” intervistando il Prof. Davide Papotti, membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione.
Professore, qual è il suo ruolo all’interno dell’Associazione e cosa l’ha spinta a farne parte?
Sono Consigliere dell’Associazione, designato in rappresentanza del Dipartimento DUSIC – Discipline Umanistiche Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università. Prima di me nella medesima funzione sedeva il collega Michele Guerra, che lasciò la posizione quando assunse il ruolo di Assessore alla Cultura del Comune di Parma. Ho accettato con piacere l’invito a far parte dell’Associazione perché credo che occorra comunicare efficacemente l’importanza dell’area umanistica nelle diverse missioni (didattica, di ricerca, di divulgazione) che l’Università promuove.
All’interno delle attività dell’Associazione Alumni ed Amici, convintamente promosse e sostenute dall’attuale presidente, professoressa Lucia Scaffardi, un ruolo primario hanno proprio le attività culturali, quali visite a mostre d’arte e musei, concerti ecc.
Proprio in questi primi giorni di ottobre 2024 la Camera di Commercio dell’Emilia, elaborando dati resi disponibili dalla Fondazione Symbola-Unioncamere nel XIV Rapporto annuale “Io sono cultura”, ha sottolineato l’importante ruolo, anche in una prospettiva di ritorno economico sul territorio, delle attività culturali.
Sappiamo che la sua carriera accademica è iniziata qui a Parma dove si è laureato con il massimo dei voti per poi proseguire in altre Università sia all’estero che in Italia. Come vede il suo compito educativo nello stesso Ateneo e Dipartimento dove ha conseguito la laurea?
Dopo la laurea, ho vissuto e studiato in altre sedi per quasi quindici anni, sia all’estero (negli Stati Uniti, dove peraltro ho avuto occasione di conoscere dal vivo l’importanza che le associazioni di Alumni possono avere nella vita di un ateneo) che in Italia (ho conseguito il mio dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova). Il fatto che per la mia carriera accademica sia poi ritornato a Parma mi ha permesso di riportare “a casa” le esperienze e gli arricchimenti, professionali ed umani, ricevuti altrove.
Compito educativo primario, nel mio ruolo di docente di geografia, è cercare di promuovere l’importanza di una cultura solidamente fondata sull’incontro proficuo fra discipline umanistiche e scienze sociali, che possono fornire basi concettuali e conoscitive utili in molti ambiti di lavoro. Non a caso i miei insegnamenti si collocano all’interno di corsi di studi assai diversificati, quali scienze dell’educazione, civiltà e lingue straniere moderne, giornalismo.
Quali sono, invece, gli insegnamenti che le ha lasciato la sua esperienza da studente nell’Ateneo di Parma?
L’esperienza da studente all’Università di Parma è stata formativa; ho avuto il privilegio di incontrare grandi maestri che sono stati in grado di insegnarmi moltissimo, fra i quali mi sembra doveroso citare il geniale docente di letteratura italiana Marzio Pieri, con cui mi sono laureato, il docente di geografia Carlo Brusa, che mi ha fatto, con il suo entusiasmo e la competenza, innamorare della materia che ancora studio con passione, e il docente di storia contemporanea Giuseppe Papagno, maestro di ragionamento e già Presidente di Laboratorio Po, un centro di ricerca interdisciplinare dedicato al più grande fiume italiano (uno dei miei ambiti di ricerca preferiti).
A riprova dell’intensa esperienza vissuta negli anni da studente all’Università di Parma, vi è il fatto che molte/i delle/i mie/i ex compagne/i di studio sono ancora oggi mie/i colleghe/i e amiche/i.
Per concludere, quali consigli le sarebbe piaciuto ricevere da neo-laureato che vorrebbe condividere con i giovani?
Da neo-laureato, ricevetti dai miei professori l’incoraggiamento a perseverare nei miei interessi di studio e di ricerca, il consiglio di ampliare gli orizzonti attraverso esperienze di ricerca e studio all’estero, l’invito ad approfondire sempre lo studio con serietà e rigore etico. Sono insegnamenti ancora attualissimi, che cerco di passare, a mia volta, alle studentesse ed agli studenti che siedono in aula.
Articolo a cura di: Alessia Mastrangelo